Trasparenza


Osserviamo una fotografia: attraverso di essa  noi vediamo il mondo come lo si può vedere attraverso un vetro. Si frappone ma non si oppone. Per la natura di traccia che possiede, la fotografia non può non avere una certa trasparenza, non assoluta, ovviamente, una percentuale variabile a seconda della intenzionalità del fotografo. Eppure guardando una fotografia non possiamo non avere la sensazione di guardare il mondo stesso, o almeno un’ombra del mondo, un fantasma del mondo. Mentre il dipinto non è mai trasparente, in alcun modo, in alcuna misura, nemmeno il più realistico, esso si oppone come superficie non penetrabile al nostro sguardo. Ciò ovviamente non significa che la fotografia non conservi  la propria  soggettività di intenzione, il punto di vista e il lavoro del fotografo stesso, ma all’origine c’è sempre il processo causale che ha origine da una oggetto del mondo. Anche la foto più elaborata e più “artistica” conserva una sua certa capacità di trasparenza, senza la quale non sarebbe più una foto. 

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