La fotografia esalta la distanza


 La fotografia rappresenta una esaltazione del senso della vista a scapito di quelli più grossolani del tatto e dell’odorato. Ma la vista è percezione a distanza, la fotografia dunque indirettamente è anche un’esaltazione dello spazio: appropriarsi dell’oggetto lasciandolo nella lontananza, senza contatto, cercare soddisfazione senza superare l’intervallo che ci distingue dalle cose. È questo il tentativo del fotografo.  Intagliare un frammento di bellezza nel vasto materiale dell’universo, senza doversi per forza contaminare con la viscosità della materia. Purtroppo il tentativo fallisce sempre. Perché ciò che alla fine il fotografo ricava è sempre un oggetto del mondo, quella fotografia che tiene fra le sue mani: vicinanza, contatto. Non si esce dalla materia del mondo.