Realismo fotografico e arte

 

Uno dei paradossi della fotografia è che essa per natura viene percepita come realistica, realistica in modo naturale, come se non dovesse fare proprio niente per esserlo (al contrario della pittura!).

Una conseguenza di questo pregiudizio è che, proprio per questo, la fotografia viene percepita come esteticamente più rilevante nel panorama dell’arte contemporanea quando cerca di violare il principio realistico (dettagli estremi, prospettive impossibili, chiaroscuri violenti…). Come se la fotografia per diventare arte oggi dovesse fare tutto ciò che è in suo potere per liberarsi di una sorta di peccato originale, l’essere rappresentazione fedele della realtà. Come se essendo solo realtà non potesse essere rappresentazione.   

Naturalmente non è così, e la fotografia
è ben lontana dall’essere naturalmente “realistica”.  Ed è proprio per questo che essa può  essere arte sempre solo perché è rappresentazione. Non c’è fotografia senza che ci sia fotografo, Non c’è prodotto senza produttore, non c’è rappresentazione senza sguardo. E l’arte è nello sguardo senza il quale nessun’opera sarebbe mai possibile, né pittorica né fotografica.

Ritratto: la foto del morto

 


La fotografia esorcizza il dolore della morte, perché consente di razionalizzare la morte collocandola nella memoria, nel ricordo. Essa offre una possibilità al ricordo, costituendo una prova testimoniale che fissa un dato del passato e lo rende quasi eterno. E così gli consente di continuare a vivere. Da questo punto di vista è anche un ausilio alla elaborazione del lutto. C’è un solo un problema: che la foto del morto si deve fare in vita. Ciò significa guardare il vivo come fosse già morto, come sarà da morto. Aspetto macabro del ritratto.

Allo stesso tempo la foto produce una sorta di laicizzazione dei fantasmi e delle anime, riportando lo spirito del defunto che è in sé pericoloso, funesto, orrido, alla condivisione pacifica: la foto del povero marito esposta in salotto dalla vedova.

(Chi si interroga su che cosa sia lo spirito dovrebbe semplicemente osservare con attenzione la foto di una persona scomparsa, il segreto è tutto lì).