Per la bella collana Hachette "Magnum Photos, la storia, le immagini", è uscito in questi giorni il volume dedicato a Ferdinando Scianna. Raccoglie in un bel formato A3 e in buona qualità di stampa, una raccolta essenziale ma sognificativa del lavoro del grande fotografo siciliano. Introdotte da uno scritto autobiografico, le 96 pagine del volume si snodano dalle prime foto quasi neorealistiche di una Sicilia in bianco e nero "per natura" prima che per scelta artistica, ove paesaggi e ombre, profili e costumi si dipanano fino ad intrecciarsi nel racconto, unico e a suo tempo eversivo, di un mondo di feste religiose cariche di arcaismi, di tensioni mistiche, di superstizioni, di passioni incontenibili. C'è tutto un mondo antico, sanguigno e rurale nelle foto di Scianna che oggi appaiono quasi documentazione da un altro tempo. Un tempo che paradossalmente Scianna ritrova vent'anni dopo in Bolivia nel villaggio Kami.
Ma il suo percorso non si ferma, fedele al bianco e nero si articola poi in tanti luoghi del mondo, sempre alla ricerca non dell'effetto facile, ma della figura che s'impone allo sguardo, che impone lo sguardo, che, come nei ritratti, intreccia lo sguardo di chi osserva e quello di chi è osservato. Anche quando diventa fotografo di moda, Scianna non riesce a staccarsi dalle sue figure, dalla sua visione monocromatica di un mondo vero, nel quale persino la finzione della modella e della posa, vengono riassorbiti come la natura riassorbe nel tempo i manufatti dell'uomo.
Ferdinando Scianna
Milano, Hachette, 2018
p. 96, € 9.99
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