Dice Susan Sontag che la fotografia ha deplatonizzato la nostra concezione della realtà, perchè ha cancellato la differenza tra realtà e immagine, spesso le immagini sono più reali della realtà, e rendono vera una realtà, invertendo così l'ordine di priorità del platonismo. E' certamente vero ma insufficiente.
La fotografia è molto di più, essa è la cornice imposta al reale che lo trasforma in immagine, cioè gesto intenzionale di selezione; è ciò che fa sì che una traccia del reale diventa anche rappresentazione di esso, e dunque spazio di significati. Ma al contempo è l'apertura di un mondo parallelo: quella determinata realtà presente diviene nell'è stato, una realtà quella ma altra. In quanto indice, cioè traccia del reale, come l'impronta è traccia dell'animale, la fotografia è sempre dal reale che muove, ma quel reale è nella foto e attraverso la foto (attraverso l'incorniciamento che la foto determina) anche altro da sè. Cioè appunto mondo parallelo. Ci sono molti mondi in questo mondo, la fotografia lavora per renderli visibili e percepibili.
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