Dall'album al selfie

La foto familiare, la foto domestica, non è scomparsa, è essenzialmente confinata al repertorio dell'infante: documenta la venuta e la crescita dei primi anni del bambino. Ma per il resto è stata soppiantata dall'istantanea personale che non è più volta a documentare un momento importante ma anzi al contrario a rendere significativo un momento qualunque. Le foto del matrimonio e quelle del bambino sono le uniche che vanno stampate e archiviate, a documentare una storia o un evento, per tutto il resto la foto è non solo istantanea ma soprattutto effimera, fatta e pubblicata su un social, essa non contribuisce all'archivio storico nè alla narrazione di sè, perchè ha la stessa durata virtuale di un post: nasce, entra in circolazione, scompare cancellata dalla massa dei post successivi. 
Non sono più le famiglie che costruiscono la propria storia attraverso l'accumularsi di un archivio di immagini, gli album, è il singolo che si guarda, si vede, si ammira, in uno specchio comune, dove sa bene che il suo grupppo di riferimento anch'esso si vede, si guarda, si ammira. Non c'è successione narrativa, ci sono momenti destinati a durare lo spazio di uno sguardo e poi ad essere travolti dall'onda incontenibile di tutti gli altri momenti. In un caotico esplodere d'immagini come lampi in un cielo che non di meno rimane oscuro.

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