Il linguaggio degli eventi

La fotografia ha a che fare con il tempo tanto quanto con lo spazio. Anzi, rende esplicito il rapporto con lo spazio-tempo. Non si tratta solo di stabilire quale porzione del mondo fotografo, ma si tratta anche di fissare il momento in cui ciò accade. 
La fotografia isola e preserva un istante sottratto così - in parte - al divenire. 
"In parte", perchè anche la foto è materia, e quindi in quanto tale soggetta al tempo. Da questo punto di vista, dunque ha perfettamente ragione Berger quando dice che "il linguaggio della fotografia è quello degli eventi", purchè si precisi, che di due eventi stiamo parlando: quello che coglie l'azione, la figura, l'immagine,  ciò che Cartier-Bresson chiamava l'istante decisivo, e quello dell'atto fotografico, il gesto del fotografo.  Certo si tratta dello stesso evento, ma da due prospettive diverse. La fotografia dice, in modo complesso, proprio questa articolazione.

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