Non si può fotografare tutto

Tutto è fotografabile, l'esperienza del fotografico ha aperto per l'uomo questa  scena del mondo in quanto esso appare interamente riproducibile, e non può sottrarsi al desiderio di rappresentazione che l'uomo ha dentro di sè. 
Tuttavia non si può fotografare tutto: la fotografia è selezione, è scelta, è scarto. "Se tutto quello che esiste fosse di continuo fotografato, nessuna fotografia avrebbe più senso", e di conseguenza, "la fotografia è il processo attraverso cui l'osservatore diventa consapevole di sè" (J. Berger). Non c'è vero fotografo, dunque se non quello che prima di scattare ha pensato, che prima di osservare ha vissuto, che prima di tutto ha preso coscienza del mondo in cui è immerso, e di quanto in esso deve ancora essere racccontato.

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